Testo completo
title
Salvatore Cambosu - scrittore/giornalista.
Nato a Orotelli il 5 gennaio 1895 e morto a Nuoro il 21 novembre 1962. Laureatosi in lettere nell'Università di Roma, insegnò italiano e latino a Cagliari. Come pubblicista collaborò a numerosi giornali dell'Isola e del Continente. Narratore. Interessato ai problemi sociali, soprattutto a quelli della salute in Sardegna, prospettò la risoluzione dei problemi di assistenza, prevenzione e assicurazione. Pubblicò racconti ed articoli su numerosi giornali, fra i quali ''Il Politecnico'' di Milano e ''Nord e Sud'', la più nota rivista meridionalistica di questo dopoguerra.
Curò, per ''L'Unione sarda'', la rubrica settimanale ''Il gazzettino delle lettere''.
• Le tre vecchie, ''Rivista sarda'', I, 8-12, 1919, pp. 251-254.
• Ancora della Sardegna e della letteratura, ''Mediterranea'', VII, 2, 1933, p. 38.
• Lo zufolo, Bologna, 1933.
• La Ginevra del latte, ''Mediterranea'', VII, 4, 1933, pp. 33-34.
• La Sardegna nell'Enciclopedia italiana (recensione), ''Mediterranea'', VII, 4, 1933, pp. 36-37.
• Mercede Mundula. La collana di vetro (recensione), ''Mediterranea'', VII, 5, 1933, pp. 41-43.
• Così parlò Francesco Giuseppe, ''Mediterranea'', VII, 7, 1933, p. 41.
• Giornata solare, ''Mediterranea'', VII, 8-9, 1933, p. 3.
• Cinque lettere di Gabriele D'Annunzio, ''Mediterranea'', VII, 11-12, 1933, pp. 33-34.
• Perché ridete? ''Mediterranea'', VIII, 6-7, 1934, p. 14.
• Commenti: Sebastiano Satta, ''Mediterranea'', VIII, 6-7, 1934, p. 35.
• Luigi Falchi. Gli ebrei nella storia e nella poesia popolare dei sardi. Sassari, ''Mediterranea'', IX, 1, 1935, p. 57.
• L'isola del toro, ''Ichnusa'', II, 5-6, 1950, pp. 7-9.
• M. SERRA-G. VERNETTI-S. CAMBOSU, Galleria degli artisti sardi: Foiso Fois, ''Ichnusa'', III, 8, 1951.
• Miele amaro, Firenze, Vallecchi, 1954.
• Miele amaro, Nuoro, Tipolitografia F. Devilla, 1984.
• Miele amaro, Nuoro, Il maestrale, 1999.
• Miele amaro, Nuoro, Ilisso, 2004.
• Miele amaro: racconti dettati a Maria Lai, Cagliari, A.D., 2001.
• La Sardegna del novellino, Sassari, 1956.
• Il gallo malinconico, ''Ichnusa'', IV, 10, 1956, pp. 21-22.
• Festa di maggio, ''Il convegno'', IX, 5, 1956, pp. 11-13.
• Ricordo di Montanaru, ''Il convegno'', IX, 9, 1956, pp. 24-25.
• Gioventù (racconto), ''Il convegno'', IX, 10, 1956, pp. 17-20.
• La Deledda in Sardegna, ''Ichnusa'', IV, 12, 1956, pp. 31-37.
• Due racconti, ''Ichnusa'', IV, 14, 1956, pp. 9-11.
• Nota sull'arte rustica (contributo allo studio dell'artigianato in Sardegna), ''Ichnusa'', IV, 15, 1956, pp. 36-39.
• ''Bangulieri'', ''Nuovo bollettino bibliografico sardo e archivio di tradizioni popolari'', II, 9, 1956, p. 1.
• D'Annunzio e la Sardegna, Sassari, Gallizzi, 1956.
• La Sardegna nel Novellino, Sassari, Gallizzi, 1956.
• Lilliu Giovanni, Sculture della Sardegna nuragica. Cagliari 1956, ''Ichnusa'', V, 16, 1957, p. 70.
• I muli del re: (notarelle sulle saline della Sardegna), ''Ichnusa'', V, 20, 1957, pp. 33-35.
• Una mosca bianca, ''Ichnusa'', V, 21, 1957. pp. 37-43.
• Salvator Ruju, ''Il convegno'', X, 11, 1957, pp. 12-13.
• Una stagione a Orolai, Milano, Istituto propaganda libraria, 1957.
• Una stagione a Orolai, Milanostampa, 1986.
• Una stagione a Orolai, Nuoro, Ilisso, 2003.
• I tre colori, ''Ichnusa'', VI, 24, 1958, pp. 9-12.
• Il ricco e il povero, ''Ichnusa'', VII, 32, 1959, pp. 11-14.
• Ricordo di Angela Marchi Maccioni, ''Ichnusa'', VII, 32, 1959, pp. 77-78.
• In Sardegna lungo la costa orientale: due appunti, ''Ichnusa'', VIII, 35, 1960, pp. 39-40.
• Il macinino, ''Ichnusa'', VIII, 36, 1960, pp. 37-40.
• Bastasse la miseria, ''Ichnusa'', VIII, 36, 1960, pp. 44-46.
• Cagliari, la luna da toccare con mano, ''Almanacco di Cagliari'', 1, 1966.
• Lo scrittore nascosto: il meglio di Salvatore Cambosu, a cura di M. Bua-G. Mameli, Cagliari, Edizioni della Torre, 1984.
• Racconti, Nuoro, Istituto superiore regionale etnografico, 1984.
• Il Supramonte di Orgosolo, Firenze, Vallecchi, 1988.
• Lo sposo pentito, Nuoro, Il maestrale, 1992.
• Due stagioni in Sardegna, a cura di B. Rombi, Genova, Marietti, 1992.
• I racconti: con una antologia delle corrispondenze giornalistiche, a cura di P. Maninchedda, Nuoro, Il Maestrale, 1996.
• L'anno del campo selvatico: il quaderno di Don Demetrio Gunales, Nuoro, Ilisso, 1999.
• R. BONU, Scrittori sardi, Sassari, 1961, vol. II, pp. 971-974.
• F. ALZIATOR, Storia della letteratura di Sardegna, Cagliari, Edizione della Zattera, 1954, p. 501.
• G. DESSÌ-N. TANDA, Narratori di Sardegna, Milano, Mursia, 1973, pp. 159-179.
• G. MAMELI, Scrittori sardi del Novecento, Cagliari, EdiSar, 1989.
• C. LAVINIO, Nell'officina di Salvatore Cambosu, in Narrare un'isola. Lingua e stile di scrittori, Roma, Bulzoni, 1991, pp. 41-67.
• G. MARCI, Narrativa sarda del Novecento. Immagini e sentimento dell'identità, Cagliari, Cuec, 1991, pp. 135-145.
• G. PIRODDA, Sardegna, Brescia, Editrice la Scuola, 1992, pp. 368-373.
• G. PIRODDA, L'attività letteraria tra Otto e Novecento, in L. BERLINGUER-A. MATTONE (a cura di), Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità a oggi. La Sardegna, Torino, Einaudi, 1998.
• N. TANDA, Un'odissea de rimas nobas. Verso la letteratura degli italiani, Cagliari, Cuec, 2003.
• G. MARCI, In presenza di tutte le lingue del mondo. Letteratura sarda, Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi/Cuec, 2005.
• Il quaderno di don Demetrio Gunales, Nuoro, Ilisso, 1999
• L'anno del campo selvatico, Nuoro, Ilisso, 1999
• Miele amaro, Firenze, Vallecchi, 1989
• Il Supramonte di Orgosolo, Firenze, Vallecchi, 1988
Nunzio Cossu - Insegnante, scrittore
(Orotelli 1915-Roma 1971).
Insegnante a Roma nelle scuole superiori, fu autore di raccolte di versi e di romanzi, e di uno studio sul volgare in Sardegna.
Collaboro` a diverse riviste letterarie
ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.
Tra i suoi scritti:
E rivedro` piu` l'alba?, liriche, 1947;
Il cielo piovve fuoco, liriche, 1951;
Caino, romanzo, 1959;
In margine al millennio.
Il volgare in Sardegna, 1961;
Il gigante e la strige, racconto,
La Nuova Antologia'', 1967;
La citta` dell'origine, liriche, 1968;
Il volgare in Sardegna e studi filologici sui testi, 1968;
Sebastiano Satta in Letteratura italiana, Marzorati,
I minori, 1969
Lorenzo Pusceddu - scrittore/poeta/musicista
è nato ad Orotelli un villaggio contadino del centro Sardegna, a dieci Km da Nuoro, il sei febbraio 1947. Diplomato in agraria, dal 1971 è dirigente provinciale della CGIL di Nuoro. Vive a Siniscola, sulla costa orientale, dal 1973 con moglie e due figli. Ha collaborato con giornali e televisioni: Sa Sardigna, sa Nazione Sarda, La Nuova Sardegna, Telesardegna. Ha ricevuto importanti riconoscimenti in tutti i più affermati concorsi di poesia in lingua sarda. Appassionato d'etnologia, studia gli usi e le tradizioni dell'isola. Ha riscoperto e ricostruito, grazie alle testimonianze del bisnonno materno, un'antichissima maschera Orotellese, ''s'Eritaju'', ''Portatore di Ricci'' scomparsa intorno al 1850. I significati dell'antica maschera si rifanno ai riti pagani d'iniziazione sessuale e di fecondità. Il prototipo della maschera è esposto a Nuoro, nel Museo Etnografico Regionale.
Ha pubblicato: '' Dae s'umbra de s'istoria'' '' Dall'oscurità della storia'', un LP di musica e canzoni in lingua sarda, ed. Sa Nae, Milano 1979. I romanzi ''S'arvore de sos tzinesos'' ''L'albero dei cinesi'', il primo romanzo scritto in lingua sarda, ed. Sa Nae, Milano1982, ''Mastru Taras'' '' Maestro Taras'', 2° premio di letteratura Istituto Regionale Etnografico 1999, ed. Papiros Nuoro, ''Su belu de sa bonaura'' '' Il velo della fortuna'' ed. Papiros, Nuoro 2001, ''Pipinidas e iscazas'' '' Briciole e scaglie'', racconti per bambini ed. Solinas. Nuoro 2005, '' Dona Mallena'' '' Nobildonna Maddalena'' ed. Condaghes, collezione Paberiles, Cagliari 2007, vincitore del premio di letteratura Casteddu de sa Fae'' '' Castello della fava'' Posada, '' Su canticu de su Pane'', traduzione in lingua sarda di '' Il canto del pane'' del poeta Armeno Daniel Varujan'', Libraria Padovana Editrice 2008.
Opere in via di pubblicazione: '' Bindichi Contos Seperos'' '' Quindici Racconti Scelti'', racconti, ''Mi naras paraulas cun sapore de lentore''
Gaspare Mele
per i compaesani ''tziu Gasparru'' - è nato ad Orotelli, dove ancora risiede.
E' padre di otto figli e nonno di sedici nipoti.
Ha lavorato fin da piccolo, in campagna.
Ha vissuto l'esperienza della guerra e, se pur per un breve periodo, è dovuto emigrare per cercare lavoro.
Infine è stato capocantiere presso una ditta che si occupava di strade ed acquedotti.
La poesia è una passione che lo accompagna da sempre e che gli ha permesso di raccontare in versi i temi fondamentali della vita: l'amore, l'amicizia, la solidarietà, il senso del divino, la condivisione, la fratellanza, il rispetto per la natura …
Nel 1984 , in occasione dell'inaugurazione della biblioteca comunale dedicata al poeta-scrittore ''Nunzio Cossu'', ha collaborato, mettendo a disposizione libri, scritti vari e perfino lettere personali - che testimoniano la vasta corrispondenza avvenuta tra loro - contribuendo alla riscoperta del poeta-scrittore.
Ancora oggi a lui si rivolgono laureandi e studenti per avere informazioni utili sul passato storico-culturale del paese e di vari scrittori-poeti, come Salvatore Cambosu (autore di ''Miele amaro'').
Fra i vari riconoscimenti ricevuti è importante ricordare un primo premio per la poesia ''Sos missionarios'', ottenuto a Nuoro nel 1996, e il successo ottenuto, a Cagliari, con ''Bimbò'': un racconto, in concorso per opere con tema a sfondo partigiano.
''Sa vida de Juanne Battista Selenu'', un romanzo in versi, è la sua ultima opera.
1. A Franzischinu Satta
2. A Monsignor Pietro Meloni
3. Appellu a sa zoventude
4. A Rosalba Satta
5. A Rosalba Satta1
6. A tie, Francischinu Satta
7. Er boche ladina
8. Esempios bellos
9. Non sese tue sola
10. Paraulas chi infundene su coro
11. Sa domo mia
12. Sa Terza Turre
13. Sa trista odissea
14. S'isposalizziu Abissinu
15. Una die
Tratto da:
Breve storia della letteratura sarda
(estratto da www.filologiasarda.it)
Salvatore Cambosu - Una figura a sé stante nella fervida stagione del primo e del secondo dopoguerra fu Salvatore Cambosu (1895-1962). Conseguì la maturità classica e il diploma di maestro elementare a Nuoro. Frequentò le università di Padova e di Roma, ma non si laureò. Nel primo dopoguerra insegnò nella scuola elementare del suo paese natio, Orotelli, e in altri centri del Nuorese. Aderì al fascismo. Si trasferì a Cagliari, dove stabilì al sua residenza abituale.
Nel 1932 pubblicò a Bologna il suo primo romanzo, Lo zufolo; due anni più tardi uscì a puntate su L'Unione sarda, Il carro. Questa prima produzione è originalissima nel panorama sardo. Non risente della tradizione naturalista, non mutua modelli deleddiani e utilizza una lingua tersa, nitida, di serena eleganza, non raggiunta nella sua colta semplicità da altri autori sardi.
Nel secondo dopoguerra Cambosu fece una scelta di campo culturale molto netta; optò per il meridionalismo riformista, di area laico-socialista, e collaborò, pubblicando racconti, recensioni e reportages, con il Politecnico di Vittorini, quindi con Nord e Sud di Francesco Compagna e con Il mondo di Pannunzio, oltre che costantemente con L'Unione sarda.
Nel 1954 pubblicò Miele amaro, insuperato romanzo antropologico sulla Sardegna sospesa allora tra l'arcaicità e la modernizzazione. Il testo non fu capito né dal centro, né dalla destra, né dalla sinistra politica perché era irriducibile ad un uso propagandistico e strettamente militante, ma ancora oggi rappresenta una sintesi equilibrata, saggia ed elegante del percorso auspicabile nella dialettica tra tradizione e innovazione: tutela dell'identità e apertura all'innovazione positiva.
Il romanzo propone un'idea di sardità non mitizzante ma ancorata alla realtà, capace di svolgere azione critica e propositiva, l'autoracconto dei sardi raggiunge una delle forme più consapevoli e di maggior spessore stilistico.
Nunzio Cossu (Orotelli 1915- Roma 1971) persegue in Caino una forma di romanzo in controtendenza rispetto al codice narrativo neorealista, nel quale è predominante la ricerca di un linguaggio che poeticamente tenta di restituire al lettore suggestioni primordiali, non soltanto nell'ambientazione, ma anche nei personaggi, colti fantasticamente nella loro psicologia e nei loro atteggiamenti biblici.
La narrazione in terza persona, distaccata come provenisse da ricordi ancestrali, procede a delineare il percorso dell'uomo verso l'accettazione del proprio destino terrestre. Il suo determinarsi avviene, in un'atmosfera mitica, in rapporto con la natura all'esterno e con la coscienza al p